Zona Peep Forever

Nel  lontano 1971, il GGT di Vicenza arrivò in quella labirintica zona del Buso della Rana che chiamò Peep.
Le cose da vedere in quei primi anni ’70 erano davvero tante in Rana, Sicuramente non avevano tempo di fermarsi a scavare una frana con tutti quei chilometri di gallerie larghe e percorse  da torrenti con acqua perenne.
Non so se le cose sono andate proprio  così, fatto ‘sta che la patata bollente della zona Peep passò ad un certo punto  nelle mani del GSM. Generazioni di speleologi di Malo sono andati la’ a scavare, incantati dal vento potente che spira, affascianti dal tonfo lontano-vicino delle “sirene di pietra”, attenti ad ascoltare la frana che ci parla.
La corrente d’aria che soffia ci ha fatto sempre sognare grandi ambienti, sale, rami, nuovi ingressi.
Studi scientifici e convegni si sono tenuti il giovedi sera in sede a Malo, ed il povero Bernoulli intanto se  la rideva là sotto terra.
Scavare in zona Peep per il GSM è diventato un passaggio della Stecca, tutti prima o poi ci devono andare ad infangarsi, a sognare il vuoto che c’è aldilà.
Ma facciamo un passo indietro, anzi in avanti. Sabato scorso la spedizione fotografica all’Abisso del Corno fallisce a causa del tempo e di problemi tenici, di esplorazioni al Giacominerloch non se ne parla visto il tempo incerto e allora decidiamo di andare domenica in zona Peep, tanto là c’è sempre da fare.
Ci troviamo io, Paolo, Sid, Pierga  e Miguel e alle 9.15 siamo pronti a partire. Arriviamo in zona Peep alle 10.30 circa e li il vento ci spettina i capelli immediatamente tanto è potente.
Depositiamo i nostri attrezzi davanti alla prima frana  delle tre e ci diviamo in due gruppi. Paolo e Miguel vanno a guardare indietro un camino con ramo fossile aereo che va’, e gli altri a disostruire il cunicolo stretto, scomodo e ventoso che nelle teorie dovrebbe by-passare la frana da sotto.
Tra un manzo e un altro passa il tempo e intanto  Miguel e Paolo ritornano con la notizia che il meandro aereo continua, ma che servono imbraghi e altre diavolerie per proseguire. Bene finalmente qualcos’altro da fare in Peep oltre a smuovere e demolire sassi.

I manzi sembrano non finire mai e con essi anche le cazzate e così il meandro piano piano si allarga….finchè……..il colpo di genio…..l’intuizione ….che a nessuno mai era passata per la testa….. la vera soluzione del mistero della zona Peep. Ma perchè mai ci dovrebbe essere una sala, un ramo, un secondo ingresso?
No …..aldilà della frana c’è sicuramente un fottutissimo ventilatore, un Ventolo  che continua ad andare e basterebbe arrivare a staccare la spina e della zona Peep non ne parliamo più. Anche infilare il levarino tra le pale che girano e tutto si ferma.
Ad un certo punto, gli elettroni dell’Hilti terminano di girare, la batteria si affloscia e così prima tenta il passaggio Paolo senza successo e poi Miguel. Passa così la strettoia che oltre ad essere stretta e ventosa è anche umida e si precipita per circa 10-15 metri giù per un meandrino largo un metro e alto 50 cm. In fondo la frana lo guarda, gli sorride, l’aria lo spettina, ma  aldilà il Ventolo continua a girare.
Il fottutissimo ventolo continua a girare.
Ciao
Matteo Scapin GS Malo

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