Camino Natale ’77

Posizione del Camino Natale ’77 in fondo al Ramo Principale

Verso la fine del 1977 il Gruppo Grotte Schio riesce a risalire con l’impiego del «ragno», per oltre 70 metri di dislivello, la galleria ascendente al termine della prima confluenza attiva del Ramo Principale. Il ramo, chiamato Camino Natale ’77, tocca il punto più alto raggiunto, a circa 220 metri di quota rispetto l’ingresso della grotta.

Nel 2019 il ramo-camino è stato rivisitato, sempre dal gruppo di Schio, con i risultati descritti nel seguente racconto pubblicato sul sito del GGS nel Febbraio 2020:

9 Gennaio 2019 – 22 Maggio 2019

Concordammo tutti di percorrere il ramo principale per arrivare all’androne terminale (quella sera mai raggiunto) dove a detta di Carlo avremmo dovuto trovare un meandro molto stretto e bagnato da perlustrare.
Le cose iniziarono ad andare per le lunghe quando alcuni meandri nel ramo ci incuriosirono, quindi iniziammo ad infilarci a destra e a manca!
Tappa prefissata inizialmente era anche il camino Natale 77 che i saggi del gruppo ci avevano enfatizzato.

Camino Natale 77 – Tiziano in azione sul traverso

Difficile dimenticare un così ampio camino dall’eco portentoso che in passato io, fresco di corso, scambiai per l’androne terminale.
Qui arrivammo uno alla volta, seguendo un tortuoso e scomodo meandro, fino al centro del maestoso camino, colpiti ed affascinati dal suo volume.
Non erano evidenti segni di risalita passata eppure i saggi ne parlavano.
La nostra attenzione era incentrata su di una cengia posta a circa 25 m da terra altro non si riusciva a vedere.
Fatte le valutazioni del caso decidemmo di mettere in lista la risalita del camino Natale ’77 come uno dei tanti lavori da fare.
Non ci volle molto che un venerdì sera Tiziano e Cici si lanciarono nell’impresa!
Il resoconto nei giorni successivi fu 7 ore di permanenza in grotta, 2 metri/ora, totale 14 metri di percorrenza verticale.
Nelle settimane successive si raggiunse la fantomatica cengia, e da li si scorse in alto, dalla parte opposta del camino un’apertura (possibile prosecuzione) che subito ha entusiasmato!
Ci siamo organizzati in due gruppi: da una parte Tiziano e Cici impavidi metro dopo metro sfidavano il camino con un traverso che li portava in direzione dell’apertura, mentre Carlo insieme a Marco proseguiva la risalita per circa 20 metri inerpicandosi tra il niente e qualche spuntone di roccia.
Alla fine della risalita si arriva fino alla base di un secondo camino sulle cui pareti si scorgeva ancora la scritta Camino Natale 77 GGS.
Il primo impatto col secondo camino è stato di stupore in quanto non mi sarei aspettato di trovare quei grandi e piccoli ciottoli di basalto levigati così in alto rispetto al ramo principale.
Dalla parte opposta del camino i ragazzi avevano ormai ultimato il traverso lungo ben 8 metri sospeso nel vuoto, era questione di tempo, l’apertura nella roccia ormai sopra le loro teste sembrava promettere bene.

Camino Natale 77 – risalita dopo la cengia

Anello dopo anello il traguardo si faceva sempre più vicino e l’entusiasmo cresceva in tutti, quella sera io stavo risalendo il secondo camino con Carlo, e ad un tratto tra una martellata e l’altra sentimmo delle forti grida provenire dal camino più in basso.. dopo un attimo ci accorgemmo che i due stavano festeggiando il loro arrivo nella tanto agognata apertura!
Questo mi dette una carica in più per finire la risalita, ormai dopo pochi metri e una buona lezione teorica sul campo avevo ingranato la marcia e stavo risalendo il secondo camino con buon ritmo.
Esco dallo stillicidio e guardo gli spit piantati ormai 40 anni fa e penso a che faticaccia avessero fatto i saggi per arrivare fin lì, dopo di che armato di mas.cio e gira mas.cio gentilmente ho approfittato di qualche loro attacco!
Manca poco per arrivare in cima e già riesco ad intravvedere una saletta, finalmente mi siedo sopra un masso che decreta il mio arrivo al traguardo, una ventina di metri sotto di me, completo l’armo e chiamo Carlo, Ade e Miguel per proseguire la perlustrazione.
Usciamo dalla saletta e risaliamo il meandro con un andamento a spirale e ci troviamo praticamente ai piedi di quello che poteva sembrare un camino riempito da una frana: si distinguono nettamente le pareti della roccia che compone il camino e i massi di volume considerevole incastrati nel mezzo.
Tutto aveva l’aria di essere piuttosto precario.
Trovare una via in mezzo a quei massi era improponibile.

Camino Natale 77 – secondo camino

Qualche metro sotto, c’è uno stretto passaggio, e Carlo non esita ad infilarcisi, seguito da Ade e Tiziano.
Dopo il primo pezzo stretto, la strettoia curva a destra e sale stringendosi ancora, ma sembra andare in direzione opposta alla frana; l’aria si sente passare bene, e quindi sono state spese almeno 3 serate di scavo, ma alla fine il meandrino tornava sulla stessa improponibile frana, e l’aria si sentiva infilarsi in mezzo.
E’ il momento di Ade nel disarmo del traverso da brivido del primo camino, infatti risultava più conveniente avere un accesso da terra per entrambi i lavori, tutti vogliono dare il loro contributo sul disarmo anche se non richiesto tant’è che ad un certo punto il camino rimbomba: “Uno alla voltaaa!!!” Ade grida infastidita sospesa nel vuoto.
Tutto tace… e con gran destrezza termina il lavoro.
L’apertura raggiunta attraverso il traverso purtroppo non si è rivelata propizia infatti dopo aver incontrato una cengia tutto l’ambiente si stringe ad imbuto intorno ad una fessura grande quanto un pugno.
Diverse serate sono state spese per allargare il pertugio partendo con mazzetta e scalpello, mazzetta e punta acuminata da metro fino ad arrivare a mezzi pesanti.
La speranza di trovare la prosecuzione era tanta e quindi come ultimo tentativo abbiamo praticato una vera e propria endoscopia per scoprire che il meandro percorre un paio di metri ma risulta per dimensioni impraticabile.
Non avevamo molti elementi a favore, l’alito d’aria che dapprima si riusciva a percepire, via via è scomparso cosi come la speranza di trovare la prosecuzione.

Camino Natale 77, le due corde che salgono

Si è tornati a vedere e rivedere quegli ambienti, quei meandri, quei camini ma pare che la grotta questa volta non voglia scoprirsi più di quanto abbia già fatto.
Alla fine, si è deciso di chiudere il cantiere visti gli scarsi risultati ottenuti, così dopo aver accuratamente rilevato con Simone e Michela si sono disarmati entrambi gli accessi al camino e, utile o meno che sia, è stata lasciata una cordelette infilata tra due anelli a perdere nella prima risalita.
La sera del disarmo, rimosse ed insaccate le corde ci accingiamo a salutare il camino che tanto c’ha fatto tribolare prima di tornare alle macchine e quindi alla consueta bruschetta.
Siamo pronti per uscire, al centro del camino, ci guardiamo intorno consapevoli che non vedremo più quell’ambiente per qualche tempo, il nostro silenzio è infranto dal fragore provocato da un pugno di fango che si schianta al suolo a pochi centimetri da Tiziano, fenomeno ormai abituale per chi lo conosce!
Ci guardiamo in faccia con occhi sgranati e senza troppo pensare se fosse un cordiale arrivederci o un minaccioso avvertimento ce ne siamo andati.

Marco Pietrobelli, Carlo Cadaldini
Foto da : Umberto Uderzo
Hanno partecipato all’esplorazione – risalita – rilievo: GGS – Schio, GSM – Malo, GGT – Vicenza

 

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