In Rana dal secondo ingresso

di Sandro Sedran, S-Team

E’ dal 17 marzo, giorno della giunzione, che non pensavo ad altro: anche io dovevo andare a vedere il completamento degli scavi ed entrare nella mitica Ultima Spiaggia, la (ex) zona di frontiera più estrema del Buso della Rana.
Sabato 31 marzo entriamo dall’ingresso basso della Pisatela e con calma ci avviamo verso il fondo. Nel by-pass dello Stargate notiamo che sono spariti i guard-rail posti sul pavimento per evitare di gattonare nella fanghiglia; saranno finiti sicuramente nella zona di scavo.
Fuori della Sala della F-Rana si vedono i segni dell’ultima imponente campagna di scavi: una masiera alta un paio di metri, costruita a gradoni, consente un più agevole accesso, mentre sono state realizzate delle protezioni alla zona dove l’acqua s’infila per passare sotto la frana. Tali protezioni dovrebbero impedire alle piene di tappare il passaggio, evitare che tutta la pre-sala si allaghi e l’acqua si riversi nella zona di scavo.
Sono il primo e m’infilo nel tunnel scavato in frana: nel tratto più vecchio si avanza abbastanza comodamente a gattoni con andamento prevalentemente orizzontale; ogni tanto si trovano dei guard-rail messi di traverso per proteggere il tunnel dall’arrivo di possibili piene (lasciarli come li trovate!). A sinistra roccia viva, a destra la frana puntellata da tubi innocenti, morsetti e guard-rail. Un primo saltino di poco più di un metro, un altro tratto semi-orizzontale e poi decisamente giù verso il basso di almeno tre metri dove finalmente è stata intercettata la galleria sub-orizzontale scavata dal lato Rana. Quest’ultimo tratto verticale è impressionante: tubi e morsetti ovunque a proteggere un ristretto passaggio a misura d’uomo: tanta, ma tanta ammirazione per gli uomini di punta di Malo e Schio che hanno lavorato in questo cantiere con determinazione e molto coraggio.
Uscito dalla frana entro in una saletta, vedo la piccola targhetta arancione ed urlo: “RANAAAA !!!!” Non sono il primo e neanche l’ultimo, ma chiunque abbia seguito o sia stato protagonista delle esplorazioni in questo complesso carsico, entrando qui proverà sicuramente grandi emozioni e non potrà fare a meno di urlare tutta la sua gioia.

Foto 1: Ultima Spiaggia con il passaggio in frana verso la Pisatela
Foto 2: diaclasi nei rametti Ultima Spiaggia

Dopo aver mangiato qualcosa, indossiamo le mute per affrontare i tratti allagati della zona terminale del Ramo Nero. Non sappiamo dov’è il by-pass scoperto nel 1995: guardando il rilievo dovrebbe partire da un angolo dell’Ultima Spiaggia. M’infilo in una frana fangosa in salita, ma qui è troppo stretto e non porta da nessuna parte: il rilievo è sbagliato (qui ho segnato come è realmente). Seguiamo l’acqua verso il basso, ignorando il primo sifone e strisciamo a destra tra i massi; poco più avanti a sinistra si va ad un altro sifone mentre la via è ancora verso destra e sempre strisciando in ambienti angusti con a destra frana incombenti. Una pozza piena d’acqua da fare con pancia immersa, pochi metri e finalmente vediamo la sagola: siamo dall’altra parte!

Foto 3: laminatoio in prossimità del sifone
Foto 4: piccole condotte a pressione

Inizia ora la parte acquatica; questo tratto del Ramo Nero è caratterizzato dall’alternanza di bassi laminatoi e piccole condotte a pressione, spesso con canali paralleli, dove si è quasi costantemente a mollo nell’acqua che in alcuni passaggi bassi ti arriva fin quasi al collo (siamo in un periodo siccitoso; può essere che sifonino con livelli d’acqua maggiori). A metà percorso s’intercetta un sistema di altissimi camini (non segnati sul rilievo) che nessuno sicuramente ha ancora risalito.
Arrivo al bivio per Sala della Foglia, zone da me già conosciute entrando dal lato Rana: la mia traversata è compiuta! Se poi penso che dovremmo essere i primi a giungere fin qui dalla Pisatela, la contentezza è alle stelle!

Foto 5 e 6: meandro verso Sala della Foglia

Dopo aver “svaporato” un po’ (pur essendo stati immersi in acqua gelida, fare con la muta i tipici e faticosi passaggi della Rana ti surriscalda non poco) ci avviamo verso Sala della Foglia seguendo un meandro veramente bello e ricco di concrezioni. Giunti in sala, notiamo che la spianata dove sorgeva il bivacco (smantellato in una delle ultime operazioni di pulizia) è piena di escrementi di ghiri e sopra di essi pullula la vita insettivora tra cui numerosi simil-millepiedi bianchi. Speleobiologi, vi suggerisco un giro da queste parti.

Foto 7 e 8: Sala della Foglia

Mentre torniamo verso l’Ultima Spiaggia fotografiamo alcuni punti caratteristici di questo tratto di Ramo Nero. Giunti alla sagola un pensiero va agli speleosub che qui si sono immersi per esplorare e nel by-pass penso pure ai ragazzi di Malo ed a tutte le volte che sono giunti fin qui, con i sacchi stracarichi di trapani, batterie e quant’altro, per andare a scavare nella frana dell’Ultima Spiaggia dopo essersi fatti tutta la Rana ed il ramo Nero con pure le mute al seguito! Imprese del genere non sono da tutti, ci vuole grande determinazione e soprattutto molto allenamento perchè la Rana ti stronca il fisico.
Ci facciamo un giretto nei rami post-sifone, molto belli, e poi ci avviamo all’uscita dove ci attende una bella soppressa con filetto accompagnata da una dissetante lattina di radler.
Uscita molto emozionante, ma anche appagante per la bellezza dei luoghi visitati. Torneremo sicuramente per fotografare ancora le zone terminali del Ramo Nero, ma questa volta ci dirigeremo verso Sala Settembre e Lago d’Ops.

Agli aspiranti “traversatori” consiglio una ricognizione nelle zone allagate per valutare se affrontarle con la muta o quant’altro. Tenete conto che dovrete portarvi gli attrezzi da verticale e la muta a spasso per tutta la Rana fino all’uscita. Indispensabile poi conoscere bene il percorso, specie nel Ramo Nero.


La chicca della giornata: sappiamo che dovremo indossare la muta per affrontare le zone allagate del Ramo Nero. Tutti decidiamo di portarcela dentro, infilandola a forza nei sacchi, ma uno dei nostri decide che la saloppette se la può mettere anche subito. Dopo le strettoie iniziali è già accaldato; arrivato a Sala dell’Orda ha la faccia color violaceo dal caldo che sta patendo. Si rinfresca solo quando troviamo l’attivo, ma il passaggio della frana finale lo “cucina” in modo definitivo. E’ stanchissimo ed è costretto a rinunciare ad affrontare le strettoie del by-pass e ci aspetta per due ore e mezza all’Ultima Spiaggia. Mi raccomando gente, non fate come lui se volete seguire le nostre orme! 😉

 La squadra fotografica S-Team di oggi: dietro Gianluca e Donato, davanti Sandro Simona e Damiano

 

2 commenti:

  1. Bravi ragazzi! Me la sono goduta dalle vostre immagini la traversata! 🙂

  2. grazie per il bel racconto
    lar

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