Studio idrogeologico: idrogeologico 2

4.4 Sorgenti individuate nell’area del Faedo-Casaron

Le principali sorgenti individuate nell’area del Faedo-Casaron secondo la classificazione quantitativa proposta da MEINZER (1923) appartengono alle ultime quattro classi di cui riportiamo le grandezze:

Classe Portata minima annua (l./sec)

5          da 1 a 10
6          da 0.1 a 1
7          da 0.01 a 0.1
8          inferiore a 0.01

La più grossa sorgente ha portate minime dell’ordine di 3.5 litri al secondo.

Abbiamo già rilevato come la venuta a giorno delle acque sotterranee nell’area studiata sia legata soprattutto ad acquiferi carsici a struttura monclinale con limite di permeabilità più o meno definito a seconda che fra i calcari e le vulcaniti siano presenti livelli più o meno consistenti di marne o calcari marnosi.

Queste sorgenti sono localizzate sul versante orientale e meridionale dell’altopiano tutte più o meno legate a importanti cavità.

Buso della Rana (q 340 [la bocca della cavità sulle carte topografiche è a q 375 un rilievo strumentale dal ponte sul Sana (q 331) ha per messo di localizzare meglio la grotta a quota 340 metri]) Risorgente carsica non perenne con portate che possono raggiungere in coincidenza di eventi piovosi intensi i 500-1000 l./sec. Il substrato impermeabile è costituito da livelli di arenarie marnose (5-6 m.) e basalti.

Il bacino di alimentazione del sistema è stato definito con il rilevamento topografico della grotta e con prove di colorazione. Il colorante (1/2 kg. di fluorescina) immesso alle 13 del 2/3/80 sul sifone a valle di Sala Snoopy (a circa 800 metri in linea d’aria dall’ingresso) ha impiegato circa 1 settimana per apparire alla sorgente di Santa Lucia sottostante la grotta. La prova si è svolta in un periodo di magra del corso d’acqua sotterraneo (4.5 l./sec.) a distanza di 35 giorni dall’ultima precipitazione per cui lo scorrimento si svolgeva lungo fessure con velocità molto basse più che nei condotti di grande diametro.

Una seconda prova di colorazione effettuata versando 1 kg. di fluorescina all’estremità del Ramo Nero (a circa 1500 metri in linea d’aria dall’ingresso) in condizioni idriche meno sfavorevoli (18-19/4/80) rivelava il tracciante dopo tre giorni (22/4) sia lungo il settore orientale del sistema ipogeo che presso le sue risorgenze.

Si riporta nella tabella seguente lo schema delle perdite e delle diffluenze del Buso della Rana.

Sorgente di Santa Lucia (q. 320) E’ una sorgente perenne situata, 20 metri sotto la bocca del Buso della Rana. L’emergenza delle acque è fra grossi blocchi di frana sul fianco sinistro dell’incisione del Rana. La sorgente ha portate minime di 0.4 l./sec. interamente captate dal 1981 per servire l’acquedotto di Monte di Malo (durezza 14.2° F , 9/11/85).

Grottina Marchiori (q 325) Risorgente carsica temporanea con portate che possono raggiungere e superare i 100 .l./sec. E’ stata verificata (BUSELLATO, 1966) attraverso traccianti chimici (cloruro di sodio) la connessione con la diffluenza della Sala del Trivio al Buso della Rana (q 347). In questo caso è stato eretto un piccolo sbarramento del corso d’acqua ipogeo abbattuto il quale si è creata una piccola onda di piena che ha impiegato circa 25 minuti per apparire alla Grottina Marchiori (distante dalla Sala del Trivio circa 700 metri). Il tracciante veniva rilevato attraverso prelievi continui trattando con nitrato d’argento. Nella stessa occasione (29-30/1/66) veniva rilevato che la durezza dell’acqua alla diffluenza del Trivio (10. °F) era inferiore di quella alla risorgente Marchiori (12. °F).

Sorgente Marchiori (q 310) si tratta di varie emergenze fra il detrito che rappresentano le perdite della Grottina Marchiori. La sorgente principale, perenne, con 0.3 litri al secondo di portata minima è captata dall’acquedotto di Monte di Malo.

Sorgente Abi (q 240) Sorgente carsica perenne, captata per servire utenze in comune di Malo, ha una portata minima di 3.5 litri al secondo e rappresenta verosimilmente una perdita della sovrastante Grotta della Poscola (FABIANI, 1904; BARTOLOMEI, 1957).

Grotta della Poscola (q 265) Risorgente carsica perenne con portate di piena confrontabili con quelle del Buso della Rana ma probabilmente superiori. 3 litri al secondo risultano captati per servire un’utenza locale. Il 28/3/65 il Club Speleologico Proteo di Vicenza rilevava una portata di 175 litri al secondo ma le massime portate, che rendono impraticabile la grotta nel giro di pochi minuti risultano notevolmente superiori. La durezza rilevata in fase di magra il 9/11/85 era di 14.2 °F.

Sorgente della Conca dei Campipiani (q 225) Risorgente di tipo carsico con regime temporaneo e portate che raggiungono i 100 litri al secondo (stima) verosimilmente legata alla sovrastante conca dei Campipiani.

Risorgente dei Crachi (q 300) Risorgente carsica temporanea a sifone, le portate massime sono dell’ordine delle decine di litri al secondo.

Sorgente Xotta (q 286) Risorgente carsica perenne,  captata per uso potabile, con portata di magra di 0.8 litri al secondo. Si trova poco sotto la precedente ed è evidentemente ad essa collegata.

Sorgente della Grotta dell’Acqua (q 320) Risorgente carsica perenne con portata di 0.3 litri al secondo. La cavità è venuta alla luce durante i lavori per captare la sorgente e incanalarla verso il paese di Cereda. Attualmente la sorgente è slacciata dalla rete di distribuzione idrica.

Grotta del Cameron (q,375) Risorgente carsica temporanea in occasione di eventi piovosi intensi. All’interno della grotta si riempiono una serie di vasche normalmente all’asciutto mentre il ruscello principale proviene da una stretta diramazione della cavità.

Altre sorgenti, con portate meno variabili, la cui struttura acquifera è costituita da corpi di frana o falde detritiche più o meno consistenti che riposano sui substrati impermeabili si trovano sul terrazzo di Monte di Malo, su quello di Cereda oltre che sul versante occidentale tra contrà Bassani e Guli.

Ricordiamo le principali:

Sorgente Zaini (q 360) costituisce con una portata di magra di 1.3 l./sec. una delle sorgenti principali del Comune di Monte di Malo. E’ interamente captata.

Sorgente Case Riva (q 490) è situata fra contrà Mondini di Sotto e Mondini di Sopra; ha una portata minima di 0.2 litri al secondo che risultano captati per servire contrà Giacobele e Morosella.

Sorgente Capoluogo (q 525) è situata poco sopra contrà Mondini di Sotto; ha una portata minima di 0.6 litri al secondo che servono il paese di Monte di Malo.

Sorgente Lambre (q 555) è situata a nord-ovest di contrà Soglio; ha una portata minima di 0.2 litri al secondo.

Sorgente Casoni (q 410) situata sul versante destro della Val Grande poco sotto contrà Casoni; ha una portata di magra di 0.3 litri al secondo alimenta l’acquedotto per contrà Chiumenti, Scarsi e Vanzi.

Sorgente Campipiani (q 340) situata 100 metri a sud di contrà Campipiani di Sopra; ha una portata di magra di 0.2 l./sec

Sorgente Xottini (q 280) situata a 200 metri da contrà Xotta la portata di magra è di 0.3 1./secondo.

Sorgente Urbani (q 290) questa sorgente potrebbe essere in parte alimentata da acquiferi carsici con emergenza mascherata dalla falda detritica la portata è infatti notevole rispetto alle coperture quaternarie. Portata di magra pari a 0.5 litri al secondo.

Sorgente Sengio Longo (q 550) situata in prossimità dell’ammasso di frana dello Stommita che la sovrasta di circa 100 metri. La sorgente è captata interamente (1.3 l./sec.) e una parte (0.4 l./sec.) è pompata a Faedo per servire utenze sull’altopiano.

Sorgente Prà Capei (q 406) Grossa sorgente (3 l./sec.) interamente captata per servire varie contrade e il paese di Cereda.

Sorgente Fontanelle (q 600) situata a nord di contrà Cerati ha una portata minima di 0.5 litri al secondo.

Di minore rilevanza per la scarsa entità delle portate sono quelle sorgenti legate a lenti acquifere sospese o isolate sull’altipiano dovute a locali livelli marnosi. In qualche caso, pur con portate modestissime, la sorgente resta attiva anche nella stagione più secca. E’ il caso della sorgente alla testata della Val Segato (q 575) o della sorgente di contrà Aspromonte (q 555) o di quelle legate alle cavità dell’altipiano, di cui abbiamo già detto, che si inseriscono come ordine di grandezza nelle classi 7 e soprattutto 8 del MEINZER (1923).

 

4.5 Bilancio idrogeologico

L’analisi dei dati raccolti nel presente studio permette di definire con buona approssimazione l’area interessata alla circolazione carsica del Faedo-Casaron. Abbiamo visto come la linea di emergenza delle acque sia molto evidente sul versante orientale e in parte su quello meridionale soprattutto nei periodi piovosi quando si attivano, con forti variazioni di portata, varie sor genti carsiche.

Considerando ora l’espressione del bilancio idrogeologico di un sistema carsico (SCHOELLER, 1968; CASTANY, 1967) si ha:

La variazione delle riserve (±∆W) poiché si considera un bilancio pluriennale si ritiene pareggiata e quindi non viene considerata. Il ruscellamento (R) che alimenta il deflusso superficiale alla sommità dell’altopiano non viene considerato mentre per i versanti viene applicato un coefficiente di deflusso di 0.35 apparso con veniente considerata la loro acclività.

Abbiamo quindi che l’apporto meteorico efficace (P – Er ) si identifica con l’infiltrazione efficace (Iw) alla sommità dell’altopiano (4.222 kmq), mentre quest’ultima quantità è uguale all’apporto meteorico efficace meno la quota dovuta al ruscellamento lungo i versanti (4.572 kmq).

In ultima analisi è possibile una prima valutazione della circolazione idrica media annua all’interno del massiccio carsico con dei semplici calcoli.

Consideriamo i due valori di apporto meteorico efficace precedentemente calcolati:
t 9.5° C   859 mm.
t 12.7° C   752 mm.

che danno un coefficiente di infiltrazione efficace annuo medio per la sommità dell’altopiano rispettivamente di :
61.36 %
53.71 %

valori che si accordano abbastanza bene con quelli riportati nella tabella seguente (tab.3). Lo stesso coefficente per i versanti risulta di:
39.88 %
34.91 %

e quello medio di tutto il massiccio con un coefficiente di deflusso globale pari a 0.18, risulta essere:
50.31 %
44.05 %

Considerando ora l’apporto meteorico efficace per mq ed estendendolo alle zone interne dell’altopiano e a quelle dei versanti abbiamo:

Considerando costante il deflusso alla linea di emergenza abbiamo portate che nei due casi sono rispettivamente :
196 l/sec
171.5 1/sec

Abbiamo d’altra parte visto come l’organizzazione del reticolo carsico caratterizza drenaggi molto rapidi; con un semplice calcolo abbiamo infatti che la portata minima nelle varie sorgenti alla linea di emergenza assomma a 8.3 litri al secondo con massimi valutati intorno ai 3 000 – 4 000 litri al secondo.

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