e la Rana allunga ancora

Il Buso della Rana mostra i suoi lati oscuri quando meno te lo aspetti e così scopriamo  il camino Tex  nel posto più impensato della grotta. Niente di straordinario, nemmeno  chilometri di grotta, ma per un momento, per qualche minuto, per qualche frazione della nostra vita speleologica, la sensazione di aver scoperto nuove gallerie e nuovi ambienti l’abbiamo avuta. E che sensazione!
Ma veniamo alla cronaca dell’esplorazione di sabato scorso.
Entriamo io e Pierga con destinazione zona Peep.
Il “traverso misterioso” che aveva fermato la tecnica del Masa, l’intuito di Paolo e la caparbietà di Miguel era nei nostri piani. Arriviamo che sono le 10 e mezza nelle gallerie di zona Peep e subito troviamo il fix piantato là in alto come solo il Grande Masa sapeva fare.
Risaliamo quei tre metri e ci infiliamo nel budello in salita, passiamo una strettoia a misura e stisciamo nel fango per una decina di metri.
Il traverso misterioso è li di fronte a noi, largo appena 30 centimetri e lungo 3 metri. Aldilà nero, tanto nero , ma hainoi largo 10 centimetri. Capiamo perchè gli altri si sono fermati, capiamo che per oggi la giornata è iniziata male, capiamo che la zona Peep anche oggi non vuole concedersi.
Mogi mogi scendiamo e diamo l’occhiata di rito alla frana, ma non la prima e nemmeno la terza, ci infiliamo nella seconda con quel vento in faccia che quasi è uno schiaffo, una presa per i fondelli, uno sfotto’. Guadiamo e decidiamo che li bisogna tornare ma ci vuole l’artiglieria.
Tornando sui nostri passi andiamo a disarmare il camino risalito da Miguel sempre in Peep. Sono 26 metri.
Risaliamo il Ramo Nero fino al bivacco Snoopy  dove ci concediamo un panino e poi si torna indietro con destinazione Sala Ghellini. Ma cosa andiamo cercando a sala Ghellini?
Invece di prendere la solita “buca delle lettere” prendiamo il ramo fossile che si congiunge poco sotto sull’attivo. Ad un certo punto ci fermiamo sotto un  camino e decidiamo che è ora di fare sul serio.
Un camino visto milioni di volte da centinaia di speleo che sono passati di qui, tutti a guardare in alto, tutti a dire questo camino qualcuno lo ha già risalito.
Sono le 13.00, tiriamo fuori trapano e staffe, moschettoni e viti  e cominciamo a forare la  roccia.
In alto vediamo nero e mano a mano che saliamo cerchiamo lo spit, il segno di una risalita fatta anni fa, magari con il palo da risalita che tante fregate ci ha fatto prendere.
Nulla, la parete sembra essere vergine, la roccia è ottima e il martello lo usiamo solo perchè il manuale dice di usarlo. Buco dopo buco saliamo sempre di più finchè dopo una ventina di metri, una grande cengia fa da base ad un altro camino. Bello, tondo, levigato e verticale. Infiliamo una serie di buchi a “goccia d’acqua” e sempre più su.
E’ la volta buona. La zona è quella giusta, l’aria qui inverte, qui ci sono rami alti come l’Anello dei Camini. E’ giornata!
Sono incredulo, non so a cosa pensare. Intanto Pierga intona un ritmo da far west e io ci vado dietro.
Sembra impossibile, ma è tutta adrenalina che sale con noi il camino. Il secondo camino dopo dieci-dodici metri termina. Ebbè davanti a noi, sopra cinque metri una enorme finestra, una finestra che mai ho visto in cima ad un camino, una finestra  che ti fa immaginare  gallerie orizzontali, ……le gallerie che stiamo cercando.
Ma come i sogni durano fino al suono della sveglia, anche noi sentiamo il nostro DRIN. La messa è finita e la finestra è sono una  “tavanata”. Ci arriviamo, la perlustriamo , ma nulla.
In alto , quattro metri sopra , si vede, non si vede, sembra del nero, tra le lame , una fessura, boo, io vedo tu non vedi,….. sarà.
Decidiamo di lasciare su le corde e tornare un’altra volta a rilevare e rivedere, ma senza più illusioni.
Il Camino lo battezziamo Tex come il cow boy del ritornello e altri 40 metri + i 26 del camino di Miguel fanno quasi 65 metri nuovi.
Ma quel che resta in fondo sono le ore passate a tenere ferma l’euforia di una nuova scoperta.
Rana anche stavota ci hai fregato!
Ma va bene così e domani sarà un’altro giorno.

Matteo Scapin – Gruppo Speleologi CAI Malo

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