RAMO NERO
Sviluppo totale: metri 2263
Resoconti esplorativi:
Autori delle foto: GSM (archivio GSM), SD (Spelo Dolo), SS (Sandro Sedran PhotoTeam)
Descrizione (fino a Sala Settembre):
tratta da "Contributo alla conoscenza del carsismo dell'altipiano
Faedo-Casaron in relazione ai sistemi ipogei del rio Rana
e del torrente Poscola" di ENRICO GLERIA - DARIO ZAMPIERI , Gruppo grotte
" G. Trevisiol " C.A.I. Vicenza, 1978
N.B. le note fra parentesi si riferiscono a precisi punti del rilievo del 1975
All'estremità NW della Sala Snoopy una galleria con
fondo ciotoloso invasa dall'acqua solo durante le piene immette nel Ramo
Nero, che
si sviluppa inizialmente con direzione generale E-W. Il ramo diventa presto
ristretto in un tratto con acque profonde e pareti annerite da patine manganesifere
(240). Più avanti la galleria procede per un'ottantina di metri a laminatoio,
bassa e larga, a tratti con fondo in roccia vulcanica. Segue una grande sala
di crollo (Sala Nera -
241) con enormi banconi di roccia sul fondo, che termina contro una estesa superficie
di faglia trasversale all'asse della galleria. Al di là di una strettoia
il ramo attivo prosegue con notevoli dimensioni, che diventano ancora maggiori
in corrispondenza di altre faglie trasversali. Alla sommità di una grossa
frana (246) entro cui si infiltra il corso d'acqua, si apre una vasta sala (Sala
dei Cani - 247) con notevole ammasso detritico. Anche in questo ambiente la
frana è a ridosso di una superficie di faglia trasversale. Il ramo prosegue
con sezione a laminatoio (248) completamente invaso dall'acqua durante le piene,
poi il soffitto si alza. Nuovi crolli creano ambienti più vasti e irregolari,
poi, in corrispondenza di una cascata, l'asse della galleria ruota improvvisamente
da NW verso SW (249). Lungo la parete destra costituita di un liscione di faglia
(250) uno stretto passaggio conduce ad un nuovo vasto ambiente (Sala Machu-Picchu).
Un ambiente superiore si sviluppa con ripetuti saliscendi mentre il torrente
scorre a un livello più basso praticabile solo in brevi tratti. Questo
continua con un percorso tortuoso in una stretta condotta aggirabile per una
comoda galleria superiore (Pettine - 256), che si ricongiunge al ramo attivo
dove si allarga nuovamente (260) riprendendo la direzione E-W. Si entra così
in un vano scavato alla base nella roccia vulcanica e con una cascata che precipita
dal ramo attivo pensile (la Sala dei Tufi - 261). La sala comunica tramite due
vie con un ambiente superiore (265) che ripete le stesse forme (2a Sala dei
Tufi). Una è interrotta da un profondo bacino d'acqua circolare (Lago
d'Ops), probabilmente una marmitta approfonditasi eccezionalmente nei tufi,
l'altra percorre il ramo attivo sopra la cascata. Due gallerie pensili proseguono
oltre la seconda sala, una attiva e l'altra fossile, di più grandi dimensioni,
terminando entrambe contro una grande frana. Al di là dei blocchi si
apre un nuovo grande vano (Sala Settembre - 268) che termina con una parete
costituita da uno specchio di faglia. Un ramo attivo è intasato dopo
una trentina di metri da nuovi crolli (269).
Contribuisci anche tu ad arricchire le pagine di questo sito! Invia al webmaster foto, descrizione o racconti su questo ramo: verranno pubblicati indicando fonte ed autore.