RAMI PONTICELLI e CONGIUNGIMENTO
Sviluppo totale: metri 206+452
Autori delle foto: GSM (archivio GSM), SD (Spelo Dolo)
Da Sala del Ballatorio verso il Ramo Verde (GSM) [notate il "mimetismo" dello speleologo!] |
Sala del Ballatoio (GSM) [notate il "mimetismo" dello speleologo!] |
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Descrizione:
tratta da "IL BUSO DELLA RANA (40 V - VI)", anno 1960
di Aldo ALLEGRANZI - Giorgio BARTOLOMEI - Alberto BROGLIO
- Angelo PASA, Alberto RIGOBELLO - Sandro RUFFO,
Gruppo Grotte Massalongo, Verona - Gruppo Grotte Trevisiol, Vicenza - Gruppo
Grotte SAT, Trento - Gruppo Grotte Schio
N.B. le note fra parentesi si riferiscono a precisi punti del rilievo del 1960
RAMO DEI PONTICELLI (descrizione fino a dove esplorato nel 1960)
Risalita la ripida china argillosa del punto 65 del Ramo dell'Argilla
si entra in una fessura a pavimento quasi orizzontale alta pochi metri, con
volta modellata a coni e fori e pareti scolpite da piccole coppe riempite d'argille
secche. Il suolo è argilloso, frammisto a blocchi calcarei d'antico distacco,
perfettamente asciutto. Alla fine (73) un sistema di diaclasi incrociatesi dà
luogo ad un assieme confuso di camerette di crollo e di cunicoli che si risolvono
in una nuova galleria discendente, e attraverso una ripida china argillosa si
penetra sulla Galleria dei Ponticelli. Ci si trova qui in un condotto a sezione
ovoidale con asse verticale largo al massimo due metri, non molto alto, con
volta a marmitte e angusti camini allineati lungo l'originario piano diaclasico.
Concrezioni cristalline bianche e sottili o tozze stalattiti di stillicidio
tappezzano alcune di queste cavità di volta. Nella parte bassa vari cercini
conglomeratici sottostanti a piccole profilature ovoidali permettono un facile
passaggio in spaccata sopra uno stretto truogolo percorso da un filo d'acqua.
Tre bei ponticelli poggiano su cercini rocciosi e permettono di rilevare le
caratteristiche di un antico riempimento terrazzato dal ruscello. Le pareti
sono coperte da argille secche a forma di grosse squame e coperte di sottili
solchi verticali; in molti punti le argille sono rinsaldate da concrezioni microcristalline,
che in stadio più avanzato formano delle masse concrezionate a forma
di funghi o di coralli emergenti dalle pareti in seguito ad asportazione dell'argilla
circostante.
Alla fine della galleria si risale una china sassosa con argille secche e ci
si inoltra in un cunicolo. A destra uno stretto e basso pertugio alla base di
una testata di strato immette in una saletta (75) sormontata da un camino aperto
in un fascio di diaclasi; le pareti sono corrose da solchi verticali separati
da lame rocciose; il suolo è sassoso, e a destra ricoperto da un grosso
banco di argille stratificate. Arrampicandosi per un passaggio alto circa tre
metri, si raggiunge uno stretto e basso cunicolo di giunta e di qui ci si inoltra
in un tratto stretto e rettilineo in diaclasi, a pareti quasi parallele e coperte
da fanghi secchi. Sulla sinistra di questo angusto corridoio una strozzatura
immette in un sistema di fessure verticali comunicanti con un sottostante complesso
di cellette molto dilavate, aperte tra grossi blocchi appena sconnessi di calcare
e con fondo concrezionato ricoperto da veli e ristagni di acque.
A sinistra e a destra, verso il termine del corridoio superiore si estendono
due cunicoli; quello di destra è faticosamente percorribile per una decina
di metri. Due cunicoli bassi e perpendicolari raggiungono la fine della cavità
penetrabile che si risolve in cunicoli verticali.
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